Sono passati circa 36 anni da quando i Compact Disk (sigla CD) diventarono uno standard per la diffusione degli album musicali. Difatti lo scopo dei primi CD era proprio quello di essere utilizzati per le registrazioni audio. La capienza dei CD Audio è di circa 650-700 MB (numeri non casuali in quanto secondo i produttori questa sarebbe la capacità necessaria per contenere l’intera nona sinfonia di Beethoven). Dopo i CD Audio sono stati sviluppati i CD-ROM, i CD-R (CD scrivibili una sola volta) e i CD-RW (CD riscrivibili) per poi passare ai DVD.
I DVD
Successivamente, nel 1995 furono introdotti i DVD. Come i CD, anche i DVD sono stati prodotti per esigenze multimediali. In questo caso però per la memorizzazione dei video (es. film). I DVD hanno la stessa dimensione dei CD, ma sono molto più capienti: un DVD può contenere dai 4.7 ai 17 GB di dati!
Come per i CD sono stati sviluppati i DVD-ROM, i DVD-R (DVD scrivibili una sola volta) e i DVD-RW (DVD riscrivibili).
Gli HD-DVD, questi sconosciuti
Con l’evoluzione della tecnologia e l’introduzione dell’alta definizione, anche la capacità dei DVD era ormai troppo limitata per poter memorizzare i video in HD. Il formato, mai rilasciato e subito rimpiazzato dai dischi Blu-ray, fu promosso da grandi colossi del mondo dell’informatica e dell’elettronica: la Microsoft, la Toshiba, la NEC e la Sanyo.
Lo standard HD-DVD prevedeva tre versioni per il formato sola lettura (15 GB – 1 layer, 30 GB – 2 layer, e 45 GB – 3 layer) e due versioni per il formato riscrivibile (20 GB – 1 layer e 32 GB – 2 layer).